RegolamentoSTATUTO-REGOLAMENTO DEL MUSEO DI ECOLOGIA DI MELDOLA(Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del Comune di Meldola n° 99 del 30 settembre 2009) Art. 1 – DENOMINAZIONE E SEDEIl presente regolamento disciplina l’organizzazione e il funzionamento del Museo Civico di Ecologia di Meldola e Centro Visitatori Mirco Bravaccini (denominazione completa); la forma contratta del nome del museo è la seguente: Museo di Ecologia di Meldola. Il Museo espone e valorizza collezioni naturalistiche. Ha sede presso la chiesa del Sasso, via alla Rocca 21; la direzione è localizzata nel Municipio, piazza Felice Orsini 29, 47014 Meldola (FC). Il Museo è di proprietà del Comune di Meldola che lo ha istituito con Deliberazione di Giunta Municipale n. 116 del 11 ottobre 2003. Aderisce, tramite apposita convenzione, al Sistema Museale della Provincia di Forlì-Cesena. Art. 2 - FINALITÀ E FUNZIONIIl Museo è un’istituzione permanente senza fini di lucro, al servizio della comunità, aperta al pubblico, che ha in custodia, conserva, valorizza e promuove lo studio e la conoscenza delle proprie collezioni e del patrimonio naturalistico e culturale della città e del territorio Romagnolo al fine di rappresentare un polo di identità culturale e scientifica nella Romagna geografica (senso Zangheri). Il Museo ha come obiettivo la custodia di reperti significativi inerenti la flora e la fauna presenti e passati (reperti paleontologici) del territorio Romagnolo con particolare riguardo a quelli rinvenuti nel territorio della provincia di Forlì-Cesena. Il Museo, nello svolgimento dei propri compiti, assicura la conservazione, l’ordinamento, l’esposizione, lo studio, la conoscenza e la fruizione pubblica delle sue collezioni, attraverso diverse e specifiche attività; il museo si occupa anche di specifiche campagne di studio e ricerca finalizzate ad acquisire informazioni sulla realtà naturalistica del territorio e sulla localizzazione di reperti oggetto di possibile custodia conservativa. In particolare il Museo:
Nell’ambito delle proprie competenze, il Museo:
Il Museo ha autonomia scientifica e di progettazione culturale, nel rispetto delle norme che ne regolano l’attività; uniforma la sua attività a criteri di efficacia, efficienza ed economicità, con una particolare attenzione per la qualità dei servizi al pubblico; a tal fine, assicura il pieno rispetto degli standard di qualità stabiliti dalla Regione e dettagliati dall’Ente all’interno della Carta dei servizi. Art. 3 – PRINCIPI DI GESTIONEIl Museo, che non ha personalità giuridica propria, costituisce un’articolazione organizzativa all’interno del Comune di Meldola. Il Museo viene gestito direttamente con il personale dell’Ente e/o avvalendosi di soggetti esterni, pubblici o privati, tramite apposita convenzione e/o contratto di servizio, ai sensi del D.Lgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), art. 115, e in conformità alla normativa regionale in materia (L.R. 18/2000). In ogni caso viene assicurato un adeguato controllo in merito agli standard di qualità prescritti dalla Regione e recepiti dall’Ente. La gestione del Museo rientra nel Settore/Servizio/Ufficio individuato dall’organigramma dell’Ente; le competenze gestionali spettano in linea generale al responsabile di tale unità organizzativa, secondo il vigente regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, fatti salvi i compiti affidati al Direttore del Museo dal presente regolamento o da altri atti di natura organizzativa. È possibile gestire il Museo a livello sovracomunale, adeguando conseguentemente l’assetto organizzativo.
Il Museo viene gestito in conformità ai programmi e agli indirizzi stabiliti dagli organi di governo, che assegnano agli organi gestionali gli obiettivi da raggiungere e le risorse necessarie (umane, finanziarie e strumentali). Art. 4 – ORGANIZZAZIONE E RISORSE UMANEL’organizzazione della struttura prevede che siano assicurati in modo adeguato e con continuità le seguenti funzioni fondamentali:
Al Museo è garantita una dotazione stabile di personale con competenze e in quantità adeguate, ferma restando la possibilità di erogare i servizi, anche solo parzialmente, grazie a soggetti esterni, pubblici o privati, comprese le associazioni di volontariato, tramite apposita convenzione e/o contratto di servizio. I profili professionali, i requisiti di accesso e le modalità di selezione del personale interno sono stabiliti dal regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi, in conformità alle norme di legge, agli standard museali, alla Carta nazionale delle professioni museali e ai profili specifici prescritti dalla Regione. Tali standard devono essere garantiti anche in caso di affidamento dei servizi all’esterno. In ogni caso, e compatibilmente con le risorse disponibili, alcune delle funzioni fondamentali qui individuate potranno essere accorpate in capo ad una stessa figura professionale operante all’interno del Museo, garantendo tuttavia la massima coerenza tra funzione assegnata e competenza professionale. Per l’espletamento delle predette funzioni si può inoltre prevedere l’eventualità di forme di condivisione di figure professionali con altri musei in gestione associata. Per svolgere compiutamente le sue funzioni il Museo può avvalersi anche di giovani del Servizio Civile Volontario Nazionale e/o di stagisti e tirocinanti provenienti da Facoltà universitarie il cui indirizzo di studi sia coerente con la missione e la natura del Museo. In tali casi l’apporto alle attività del Museo non può costituire un surrogato delle necessarie prestazioni professionali qualificate, bensì rappresenta un significativo momento formativo offerto ai giovani al fine di fornire loro un’occasione di esperienza diretta nel settore dei musei. Per il miglior svolgimento dei propri compiti e per garantire un adeguato funzionamento del Museo, il personale è tenuto a un costante aggiornamento della propria preparazione; il Comune di Meldola provvede alle esigenze di formazione e aggiornamento professionale, favorendo la partecipazione alle iniziative di qualificazione e specializzazione. Art. 5 – DIRETTORE DEL MUSEOIl ruolo di Direttore viene assegnato, con atto del Sindaco o della Segreteria generale ad una figura professionale idonea, in relazione agli standard museali prescritti dalla Regione, individuata all’interno della struttura oppure acquisita all’esterno tramite incarico a termine o mediante convenzione con altro soggetto pubblico o privato. Il Direttore riceve in consegna la sede, le raccolte, gli arredi, le attrezzature e i relativi inventari; lasciando l’incarico, il Direttore effettua la consegna di tutto quanto affidatogli.
Il Direttore può delegare una parte di tali compiti ad altri soggetti dotati della necessaria professionalità (conservatore ecc.). Per le modalità di nomina e revoca del Direttore si richiamano le disposizioni generali vigenti nell’Ente in tema di incarichi di responsabilità. La figura del Direttore può essere condivisa da più musei tramite gestione associata. Art. 6 – CONSERVAZIONE E CURA DELLE COLLEZIONI E DEL PATRIMONIO MUSEALE: FIGURA DEL CONSERVATOREPer la conservazione e la cura del patrimonio e delle collezioni il Museo fa ricorso a professionalità adeguate con riferimento alle attività di ordinamento, cura ed incremento del patrimonio museale, alla inventariazione e catalogazione dei materiali, all’individuazione dei percorsi espositivi e degli allestimenti, alla documentazione e ricerca. Al fine di garantire l’espletamento di questa funzione in modo efficiente e continuativo, è prevista una specifica figura professionale denominata Conservatore; ad esso vengono affidate le attività di conservazione, documentazione, gestione e valorizzazione delle collezioni del Museo, in accordo con il Direttore. Egli in particolare:
L’incarico di Conservatore, qualora non possa essere individuato all’interno dell’organico dell’Ente, è affidato ad una figura professionale esterna, specializzata in materia, con atto che ne specifichi funzioni e responsabilità. La figura professionale di Conservatore può essere condivisa da più musei tramite gestione associata. Art. 7 – SERVIZI EDUCATIVI E DIDATTICI: FIGURA DELL’ANIMATORE DELL’EDUCAZIONE AMBIENTALEPer i servizi educativi il Museo fa ricorso a professionalità adeguate, con riferimento alla definizione dei programmi, alle attività di elaborazione e coordinamento dei progetti didattici, alla cura dei rapporti con il mondo della scuola e con altri soggetti cui è rivolta l’offerta educativa, in accordo con la Direzione. Il Responsabile dei servizi educativi in particolare:
La responsabilità dei servizi educativi può essere affidata a personale specializzato interno oppure all’esterno, sulla base di un apposito contratto di servizio nel quale vengono precisate le mansioni e le responsabilità del soggetto incaricato. La figura professionale di Responsabile dei servizi educativi può essere condivisa da più musei in gestione associata. Art. 8 – SORVEGLIANZA, CUSTODIA E ACCOGLIENZAAl fine di garantire un efficiente servizio relativamente all’accoglienza dei visitatori, alla sorveglianza e alla custodia degli ambienti espositivi, di conservazione e delle aree di pertinenza del Museo, si possono assegnare tali compiti al personale interno oppure all’esterno, sulla base di un apposito contratto di servizio, nel quale vengono esplicitamente dichiarate le mansioni e le responsabilità del soggetto incaricato. In particolare, il soggetto incaricato:
Ad integrazione e supporto dei servizi allestiti nel Museo, è possibile ricorrere all’inserimento di cittadini anziani o disagiati, o ad Associazioni di Volontariato che ne abbiano i requisiti. Art. 9 – PROGRAMMAZIONE E RISORSE FINANZIARIEL’attività del Museo è definita sulla base dei documenti di programmazione dell’Ente, approvati dagli organi di governo su proposta del Direttore. Nei limiti della disponibilità di bilancio, sono assicurate al Museo le risorse economiche e finanziarie adeguate a garantire il rispetto degli standard minimi stabiliti per le strutture, la sicurezza, la cura delle collezioni, i servizi al pubblico. Il bilancio dell’Ente individua le entrate specifiche che si prevede di destinare alle attività del Museo, integrandole se necessario con risorse aggiuntive. In particolare viene dato sostegno a specifici progetti, elaborati dal Direttore, per i quali possono intervenire la Comunità Europea, lo Stato, la Regione, la Provincia tramite concessione di contributi, nonché altri Enti pubblici e privati anche attraverso sponsorizzazioni, al fine di meglio adeguare la programmazione alle politiche di sistema. Le linee programmatiche relative alle azioni ed ai progetti da realizzare da parte del Museo sono presentate dal Sindaco all’interno del programma di mandato, sentita la Giunta, al Consiglio Comunale che partecipa alla loro definizione ed al loro adeguamento nell’ambito delle sue funzioni di organo d’indirizzo e di controllo politico-amministrativo della Città. Documenti programmatici più dettagliati possono essere elaborati da parte della Commissione consiliare competente nell’ambito della sua attività ordinaria, avvalendosi della collaborazione dell’Assessore e dei servizi comunali interessati. In attuazione alle linee strategiche di mandato, nella Relazione previsionale e programmatica vengono definiti gli indirizzi generali per il triennio, con particolare riferimento al primo esercizio; nel Piano Esecutivo di Gestione sono specificate annualmente le risorse finanziarie, umane e strumentali disponibili, nonché gli obiettivi specifici da raggiungere. Gli organi gestionali provvedono alla realizzazione delle attività programmate in conformità alle norme di contabilità previste dall’ordinamento. Sono previste relazioni periodiche agli organi di governo, al fine di assicurare un corretto monitoraggio dei programmi e la continua ridefinizione degli obiettivi, in corso di esercizio e a consuntivo. Sono adottate tutte le opportune tecniche di pianificazione e di controllo, con utilizzo di appositi indicatori di qualità. L’ente provvede ad una corretta informazione sulle politiche attuate e sulla ricaduta sociale di tali politiche (bilancio sociale). Art. 10 – PATRIMONIO E COLLEZIONI DEL MUSEOIl patrimonio del Museo è costituito da:
In particolare, le collezioni del Museo sono costituite da tutti i beni culturali mobili pervenuti o che perverranno a diverso titolo al Comune che ne detiene la proprietà. Viene favorito l’incremento delle collezioni che può avvenire tramite acquisti, donazioni, lasciti testamentari e depositi, coerentemente con la politica e le linee guida stabilite nei documenti programmatici e/o regolamenti. Le collezioni sono ordinate in modo che risultino, negli orari stabiliti, liberamente accessibili ai visitatori; per quanto riguarda i depositi, l’accesso è consentito previa autorizzazione del Direttore nelle modalità definite dalla Carta dei servizi e/o da apposito regolamento, e viene annotato su apposito registro con identificazione e sottoscrizione di ogni singolo visitatore. Il Museo garantisce anche l’accessibilità alle conoscenze scaturite dalle collezioni, anche al fine di favorire studi e ricerche. Le decisioni sull’opportunità e le modalità di esposizione del materiale comunque acquisito spettano al Direttore e, di norma, non possono essere predeterminate negli atti di acquisizione. Il prestito delle opere è di norma consentito, fatti salvi i motivi di conservazione e di sicurezza, tenendo conto della qualità del contesto ospitante ed è effettuato su autorizzazione del Direttore. Art. 11 – SERVIZI AL PUBBLICOIl Museo garantisce i servizi al pubblico, intesi come l’insieme delle condizioni e delle opportunità offerte al pubblico di accedere alle collezioni e di sviluppare con esse un rapporto proficuo e attivo, nel rispetto degli standard di qualità stabiliti dalla Regione. Il Museo è tenuto a garantire a tutte le categorie di utenti, rimuovendo gli eventuali impedimenti, l’accesso alle collezioni e i servizi al pubblico qui di seguito elencati:
Art. 12 – CARTA DEI SERVIZIL’azione del Museo deve svolgersi secondo criteri di qualità, semplificazione delle procedure, informazione agli utenti. Il direttore del Museo è incaricato della redazione della Carta dei servizi che identifica, nell’ambito di quanto previsto dal presente regolamento, gli specifici servizi erogati con indicazione degli standard attesi e delle modalità di tutela dei diritti degli utenti. Il Museo, in collaborazione con l’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna e il Sistema Museale Provinciale, promuove le opportune ricerche per:
La Carta dei servizi, previa approvazione da parte della Giunta, sarà resa pubblica attraverso sistemi di accesso remoto (sito ecc.) e mediante distribuzione a chiunque ne chieda copia. Essa dovrà prevedere impegni ben precisi, a tutela dell’utente, con riferimento al raggiungimento di determinati standard di qualità; impegni che vincolano l’operato dell’Amministrazione e che possono comportare effetti di una certa rilevanza sulla comunità locale. Art. 13 – NORME FINALIPer tutto quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento, si rimanda alle norme di legge che disciplinano la materia in ambito regionale e nazionale. |